Autobiografia di un picchiatore fascista
Giulio Salierno, Autobiografia di un picchiatore fascista, Einaudi 1976, pp. 172.
Giulio Salierno, Autobiografia di un picchiatore fascista, Einaudi 1976, pp. 172.
Questo volume offre un documento unico nel suo genere: la testimonianza autobiografica di un giovane militante missino, segretario della sezione giovanile di Colle Oppio, nella Roma degli anni '50.
È una storia significativa, che ci viene restituita dall'interno, nelle sue motivazioni umane e ideologiche, nei meccanismi dell'attività di ogni giorno, sullo sfondo di uno spaccato sociale reso con efficacia: le palestre, le polisportive, la Roma di notte dei quartieri bottegai. Visi aggirano i fantasmi della Repubblica di Salò, reduci della X Mas, ufficiali epurati, studenti, sottoproletari, sradicati d'ogni genere. Talvolta fanno la loro apparizione anche i capi : Graziani, Almirante, Evola; o personaggi come Borghese e Rauti, che in anni recenti saranno protagonisti di nuove trame contro la Repubblica.
Il culto delle armi, i traffici di esplosivi, i campi paramilitari, le tecniche della provocazione e della violenza, la connivenza o la tolleranza delle istituzioni finiscono per gettare una luce rivelatrice, quasi di angosciosa anticipazione, sulle vicende più drammatiche di questi anni, da piazza Fontana in poi. Ma, attraverso una serie di scatti in avanti della vicenda, il libro è al tempo stesso la storia di una conversione politica, l'itinerario di chi, attraverso la dura esperienza di tredici anni di carcere, giunge alla conquista di una coscienza nuova per mezzo dello studio e della riflessione. Il giovane picchiatore che voleva uccidere il colonnello Valerio per vendicare Mussolini è infatti Giulio Salierno, autore dell'indagine sul «Carcere in Italia» (Einaudi 1971, in collaborazione con Aldo Ricci) e di altri saggi sociologici e politici. Qui Salierno paga il suo debito con il passato e, come osserva Corrado Stajano, ci aiuta « a capire un mondo che per noi resta inconciliabile ».