L'Italia di fine ottocento Napoli e la Campania

L'Italia di fine ottocento Napoli e la Campania

L'Italia di Fine Ottocento a cura di Isora Tavaglini, Storia, Costumi Tradizioni: Napoli e la Campania da "Le cento Città d'Italia", Edizioni Edison, Pittunieri Editore, pp. 86. Con sovracoperta plastificata ed illustrata, le sue dimensioni sono 40 cm x 28 cm. Ristampa anastatica da "Le cento Città d'Italia"!

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È una testimonianza giuntaci dalla fine del secolo scorso, illustrata da pregiate incisioni di grandi maestri, e con testi di grandi autori coevi. Ci aiuterà a capire meglio la nostra regione, la nostra città, il nostro paese. È lo specchio di un'epoca, un viaggio in un passato nel quale affondiamo le nostre radici. Sono immagini, sono parole così lontane che somigliano al sogno, ma sono storia, sono tradizioni, sono folclore, sono vita sociale, sono lingua, sono dialetti, sono monumenti che ci appartengono. Abbiamo pensato che fosse giusto recuperare tutto questo perché, come dice Merezkovskij, «l'uomo che vive solo nel presente non vive».


Nelle splendide incisioni e nei testi eruditi, non pedanti, si ritrova un mondo che fu vero ma che lo scorrere del tempo fascia d'incanto: il volto degli antichi palazzi aristocratici o comunali; il profilo di quadrate torri o di svettanti campanili; il chiocclìiolìo di fontane mitologiche o casalinghe; il silenzio di chiostri e di romitaggi; il fasto di teatri e di basiliche; il monito di università e di tribunali; le cattedrali della fede; le sedi delle prime banche; la severità di rocche e di fortilizi; i carretti rotolanti sulVacciottolato; ì fanali stradali a gas o elettrici; i massicci sproni montani che reggono paesi abbarbicati; gli arditi moli che si protendono nel mare; il duomo dirimpetto al municipio; le ciminiere delle prime industrie; le cinte daziarie che isolano gli abitati; le bancarelle nella piazza del patrono; i musei che imbalsamano la scienza, e le biblioteche che la dispensano; il carcere sopra il colle; le sculture nel battistero; la loggia dei mercanti; il monte di pietà... Nella dispensa relativa alla mia città cerco il passato di mio padre e di mio nonno. C'è proprio tutto quello che mi dicevano loro: pulizia, incanto, fiaba; le donne con l'ombrellino, e la gonna che spazza il selciato; i paracarri che delimitavano la piazza; l'inaccessibile palazzo del signor Conte... Adesso, però, c'è dentro una scuola media.
Ugo Bellocchi