Chi farà il processo al fascismo?

Il fascismo assume in pieno la responsabilità del disastro nazionale, che giustiiica, ormai, nelle sue ragioni determinanti, nelle sue conseguenze pratiche. Avremo anche una reazione ?
La verità è che il ripiegamento dell'antifascismo, solo a qualche anno di distanza dal suo effimero trionfo, assume già vaste proporzioni. Cadono gli ultimi pudori, le ultime ipocrisie. In nome di una ipotetica pacificazione degli animi si chiudono processi clamorosi, si mettono in libertà gerarchi e gerarchetti, si ricostruiscono carriere che parevano definitivamente infrante.
I seviziatori di Via Tasso, i massacratori delle Fosse Ardeatine non avranno forse agito per fini nazionali ?
L'antifascismo è al bivio; se non vuole esporsi a rappresaglie, procuri di tenersi appartato, di farsi dimenticare; procuri, sopratutto, di non accaparrare titoli, cui non ha diritto, o di accampare benemerenze di dubbia fama.
L'epurazione, seppure ci sarà, sarà fatta dagli epurati di oggi; sarà fatta, cioè, da una reazione che morde i freni e che è pronta a lanciarsi all'assalto non appena il nuovo Mussolini potrà contare sull'audacia di un pugno di vecchi e nuovi criminali; sulla viltà di un popolo nato a servire, ma, sopratutto, sulla codardia di un antifascismo sterile, sorpassato, scioccamente retorico, ignobilmente melenso.