Dumas, Ange Pitou

Dumas, Ange Pitou

Alexander Dumas Ange Pitou, T. Pironti 2002, pp. 653.

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Ange Pitou continua la vicenda narrata da Alexandre Dumas ne La collana della regina. Nuovi personaggi entrano in scena: è il caso dell'eroe del romanzo, Ange Pitou, goffo ragazzo di campagna precipitato in eventi più grandi di lui, o di papà Billot, il fattore impregnato di nuove idee e rivoluzionari ardori che guida l'assalto alla Bastiglia.
Altri, invece, come il dottor Gilbert, tornano alla ribalta dopo esser già comparsi nel primo dei cinque romanzi del ciclo dedicato a Cagliostro, di cui Ange Pitou è il terzo momento. Ma la trama continua a ruotare attorno al triangolo d'amore già visto ne La collana della regina: Maria Antonietta, il suo devoto e infelice amante, Oliver di Charny, e la fittizia moglie di quest'ultimo, Andrée di Taverne, la cui torbida, giovanile relazione con il redivivo dottor Gilbert viene ora a turbare il precario equilibrio creatosi fra i tre.
Se questa è la vicenda immaginata da Dumas, grande rilevanza assume lo sfondo storico su cui essa si dipana. Sono i giorni e le settimane, cruciali nella storia di Francia, che vedono la fine della monarchia e lo scoppio della Rivoluzione.
La presa della Bastiglia, la decisione di Luigi XVI di abbandonare Versailles e trasferirsi a Parigi, le giornate del 5 e 6 ottobre 1789, eventi paradigmatici della Grande Storia, qui narrati in presa diretta, come sulle pagine di una gazzetta del tempo, sono anche eventi nodali del romanzo.
Quasi che Ange Pitou, nel disegno di Dumas, dovesse essere, più che una storia d'amore, il racconto del terribile, contraddittorio esordio della Francia moderna.

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