Gabriele Quattromani, Le Odi di Orazio in napoletano

Gabriele Quattromani, Le Odi di Orazio in napoletano

Gabriele Quattromani, Ll'ode de Q. Arazio Fracco travestuto da vasciajole de lo mandracchio, antologia curata da Vincenzo Pepe, D'Amico editore, Nocera Superiore 2020, pp. 164

Maggiori dettagli


14,00 €

9 articoli disponibili

«L’antologia che qui si propone ai lettori di Orazio e ai cultori di storia napoletana è tratta da un’opera ormai quasi dimenticata e pressoché introvabile, che Gabriele Quattromani pubblicò a Napoli nel 1870 col titolo lunghissimo Ll’Ode de Q. Arazio Fracco–Travestute da vasciajole de lo Mandracchio co quacch’auta stroppolella fujeticcia pe fa venì lo suonno. Un volume composito, dunque, nel quale i “travestimenti” di Orazio, sono accompagnati da composizioni di vario genere ed ispirazione. Anche se molte di queste ultime, apparse in precedenza su famose riviste letterarie napoletane del tempo quali l’Omnibus e l’Omnibus pittoresco, sono tutt’altro che “fujeticce” come vorrebbe far credere il suo autore, la gloria del volume è effettivamente rappresentata dalle versioni in napoletano delle odi del Venosino, e dal preziosissimo apparato lessicale che la correda.»
«Per quanto riguarda la questione specifica del modo di rendere il testo oraziano, egli non usa mezzi termini, perché è convinto che sia impossibile tradurre Orazio senza violentarlo. Essendo diventato cieco, egli ci confessa, e non potendo più divertirsi come una volta a leggere e scrivere, ha pensato di «stroppejà Aràzio» con la giustificazione che se tanti altri prima di lui lo hanno «scorticato» senza che il povero Venosino se ne sia mai adontato, lo può “sdellenzà” (sbrindellare) anche lui senza timore.»