Eugenio Di Rienzo, Sguardi sul Settecento

I saggi che compongono questo volume sono un contributo allo studi del Settecento, non concepito all'insegna dell'''antipolitica'' dei lumi o peggio in relazione alle categorie di una presunta ''politica illuministica''. Al contrario, in essi si vuole rintracciare la politica autentica ed effettuale, nel suo originarsi dal confliggere di diversi interessi, non sempre, anzi molto spesso, non risolvibili, se non con un atto di forza, che conferisce la vittoria ad una sola parte. Non dunque la cosiddetta politica della ragione, ma piuttosto le ragioni della politica come emergono nel passaggio cruciale dal loro monopolio da parte dello Stato ''classico'' (si dica pure ''moderno'' o ''assoluto'') al loro diffondersi in altre sfere del vivere associato (economia, cultura, religione, società). Passaggio, che non implica. tuttavia, la rinuncia all'obiettivo primario della politica (la concreta organizzazione del potere nei suoi istituti giuridici) e alla sua dinamica reale, che si ordina attorno alle categorie contrapposte dell'amicizia e della conflittualità e che prevede una soluzione pattizia, solo dopo la prova delle anni di una lotta dispiegata. Questo itinerario, complesso e non rettilineo viene rintracciato nella lunga -durata storica (dai conflitti confessionali della fine del Cinquecento alla prima Restaurazione), dove il ''breve'' XVIII secolo illuminista e rivoluzionario perde la sua tradizionale centralità, per divenire l'anello di quella catena di continuità discontinue, che costituiscono la storia europea.