Tejada, La monarchia tradizionale

Tejada, La monarchia tradizionale

Francisco Elias de Tejada, La Monarchia Tradizionale, Controcorrente, Napoli 2001, pp. 162

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L'irruzione, sulla scena della cultura antagonista italiana, di Francisco Elias de Tejada, negli Anni Settanta, costrinse il tradizionalismo italiano ad un ripensamento sui grandi temi identitari. Il bagaglio culturale di cui Elias de Tejada si faceva carico proveniva dalla grande tradizione della Hispanidad. Non ci fu bisogno di attendere l'Europa di Maastricht o Strasburgo per capire, allora, come l'ambiguità politico-culturale di questo termine era ereditata dal protestantesimo e da una mentalità liberai che nulla aveva da spartire col Sacro Romano Impero e che, anzi, poneva le basi per quel processo di subalternità a quella omologazione violenta dei popoli che noi oggi chiamiamo mondialismo.
All'Europa, prodotto della decadenza rinascimentale, la cultura cartista contrapponeva il concetto medievale di Cristianità, vale a dire della universalità spirituale e politica cementata dalla fede cattolica, della organicità sociale, delle libertà concrete dei popoli. Alla Rivoluzione "europea" si opponeva, quindi, e si oppone la Tradizione cristiana: due culture alternative e inconciliabili.
La verità delle particolari tradizioni dei popoli, di cui Elias de Tejada si fece portavoce contro ogni uniformismo e contro ogni statalismo accentratore (si parla infatti di "Spagne" e non di "Spagna"), è ancor oggi di estrema attualità politica. La riscoperta delle identità dei popoli, delle piccole patrie, delle minoranze etniche e culturali che non vogliono essere assorbite nel vortice del Grande Fratello americano, ripropone la dottrina dei Fueros, cioè di quel sistema giuridico per cui i "privilegi" (da "privata lex") particolari di una regione non possono essere calpestati dal centralismo astratto di marca liberal-nazionalistica. La monarchia federativa viene quindi additata come la forma più alta per affratellare i popoli in un destino comune e per tutelare il grande patrimonio culturale (di storia, lingua, tradizioni) che ogni popolo ha il diritto di conservare. Indicando l'antica terra di Navarra come luogo esemplare in cui la Tradizione si conservava e reagiva al tentativo dell'assolutismo ottocentesco di minarne le basi, Francisco Elias de Tejada indicava la strada per riscoprire e vivificare la stessa Tradizione napoletana, in cui egli stesso si sentiva intimamente inserito e l'inizio della cui decadenza faceva risalire all'avvento della dinastia borbonica, che (eccezion fatta per gli ultimi due re) era stato fautore di un "infrancesamento" politico-culturale, foriero dei successivi rivolgimenti giacobini che la storia ha dovuto registrare. Dotato di una cultura straordinaria, ma sanguigno di carattere, Elias de Tejada non era uomo da mediazioni. La sua struttura mentale era quella dell'hidalgo ispanico di grande apertura d'animo verso tutti ma di estremo rigore intellettuale. L'incontro con lui, "uomo concreto" della Tradizione, fu decisivo per il tradizionalismo italiano, decisivo. La ripubblicazione (dopo trentaquattro anni dalla prima edizione) de La Monarchici Tradizionale offre a tutti gli awersari del cosiddetto "mondo moderno" un'arma culturalmente micidiale per combattere gli attuali e più pericolosi nemici della Tradizione, identifìcabili sotto un abito a stelle e strisce.



Prefazione di Pino Tosca   ...................Pag-       5
/. LA TRADIZIONE ITALIANA..........pag.    15
1. Ragioni di questa introduzione  ...........Pag-     15
2. Tradizionalismo e fascismo   ..............pag.     17
3. Tradizionalismo e nazionalismo...........Pag-    22
4. Memoria delle monarchie federative.......Pag-    24
5. Cattolicesimo dell'Italia.................Pag-    32
6. Le "Italie" del secolo XVI   ...............pag.    35
7. Spagnoli e Italiani   .....................pag.    37
//. LE TRADIZIONI DELLE SPAGNE  ........pag.    39
1. L'Europa e le Spagne...................pag.    39
2. L'Europa.............................pag.    42
3. Le Spagne............................pag.    48
4. L'europeizzazione assolutista.............Pag-    54
5. L'europeizzazione liberale   ...............Pag-    61
///. UNA TRADIZIONE VIVA: LA NAVARRA  . . .pag.    69
1.  Una tradizione salvata dal
naufragio europeizzante................pag.    69
2. La prima interpretazione:
Zuaznavar, l'erudito....................pag.    71
3. L'interpretazione sentimentale: Olave......Pag-    76
4. Marichalar o l'interpretazione tecnica......Pag-    82
5. Le osservazioni di Cànovas del Cantillo.....pag.    86
6. Lezione politica della Navarra............Pag-    87
V LA TRADIZIONE......................pag.    95
1. La rivoluzione europea   .................PaS-    95
2. La difesa dalla rivoluzione...............Pag-    97
3. La rivoluzione nel pensiero tradizionale . . . pag.   100
4. La tradizione   .........................Pag-   102
5. Tradizione e progresso..................Pag-   104
6. La Tradizione delle Spagne..............pag.   105
V. IFUEROS COME SISTEMI DI
LIBERTÀ CONCRETE....................pag.   107
1. I Fueros  ..............................pag.   107
2.  Uomo astratto e uomo concreto...........Pag-   108
3. Liberalismo e uomo astratto   .............pag.   112
4. Totalitarismo e uomo astratto   ............Pag-   113
5. Tradizione e uomo concreto   .............pag.   114
6. Sulle libertà. Libertà ed uguaglianza.......Pa§-   115
7. I Fueros, barriera ed alveo   ...............Pag-   122
VI. LA MONARCHIA FEDERATIVA..........pag.   125
1. La società, "corpus mysticum"............Pag-   125
2. La monarchia.........................pag.   129
VII. LA TRADIZIONE DI NAPOLI...........pag.   131
1. Solitudine in via Toledo.................Pa§-   131
2. Il corpo istituzionale autonomo...........Pag-   135
3. Cultura peculiare napoletana.............Pag-   139
4. L'impresa universale cristiana   ............pag.   141
5. La fine di Napoli   ......................PaE-   144
6. Via Toledo, 1963   ......................pag.   152
Indice dei nomi...........................Pag-   155