Francesco Belsito, Vita e opere di Saverio Costantino Amato
Francesco Belsito (a cura di), Vita e opere di Saverio Costantino Amato, D'Amico editore, Nocera Superiore 2018, pp. 292
Francesco Belsito (a cura di), Vita e opere di Saverio Costantino Amato, D'Amico editore, Nocera Superiore 2018, pp. 292
Una costante nell’opera di Saverio Costantino Amato, è il giudizio unanime di quanti lo lessero: se la tubercolosi non l’avesse strappato alla vita all’età di ventuno anni, sa rebbe diventato un grande scrittore! Questo volume, formato dalle novelle e dalle poesie contenute nel libro che “i suoi amici” raccolsero nel 1838, da alcuni “indediti” e dai tanti tributi che i suoi contemporanei gli dedicarono, è un doveroso omaggio all’opera del giovane scrittore. Definito “uno dei precursori della scuola verista”, fu poeta cupo e malinconico, e, allo stesso tempo, novelliere chiaro e brillante. “S’ebbe difetti, ebbe quelli del tempo”. Ma è certo che, a tanti anni di distanza dalla sua morte, le sue opere continuano a emozionare coloro che le scoprono.
Saverio Costantino Amato (Nocera Corpo, 4 marzo 1816 - Nocera, 9 novembre 1837) è stato uno scrittore e poeta della prima metà dell’Ottocento. Fino all’età di dieci anni non ne volle sapere di studiare. Quando la madre gli regalò un’opera del Metastasio, “il segreto dei suo ingegno si rivelò”. Da quel momento, si impegnò nella lettura. Il passo verso breve. Inizialmente, egli “non ebbe altro maestro che la sua ispirazione. Quindi si recò a Napoli, presso la scuola del marchese Basilio Puoti per perfezionare i suoi studi. Volle vedere Roma “e le cose gli parvero grandi e le persone piccole”. Collaborò, finché ne ebbe le forze, con tante riviste letterarie del suo tempo. Tornato nella sua città natale, vi morì appena ventunenne.