Alfonso Amendola, Per una poetica del molteplice
Alfonso Amendola, Per una poetica del molteplice. Dialogo con Leo de Barardinis, Plectica, Salerno 2007, pp. 72.
Alfonso Amendola, Per una poetica del molteplice. Dialogo con Leo de Barardinis, Plectica, Salerno 2007, pp. 72.
Nel teatro contano i corpi. Ciò che la cultura ufficiale ha per secoli censurato, omesso e finanche seppellito in terra sconsacrata, sulb scena trova b sua dirompente affermazione. Il corpo osceno diventa scena gloriosa, divina. Dono, annuncio, apertura su orizzonti affrancati dalla paura della carne. Sicuramente i corpi della Duse, di Petrolini, di Artaud, di Cieslak, di Beck, di Totò, di Eduardo, fino a risalire ai corpi gloriosi dei comici dell'arte e del teatro elisabettiano, della scena orientale e degli antichi greci, tutti significano come meglio non si potrebbe il teatro. In un sogno ricorrente vedo il viso scarno ma luminoso di Leo affacciarsi nel taglio del cielo di carta del nostro fragile teatrino di pupi e marionette e biasimare con ilaro-tragico ghigno i nostri ineliminabili limiti, frutto di pavido e prudente attendismo. Con rigore ci rammenta che a teatro la rivoluzione è permanente. Pasquale De Cristofaro
Il teatro "molteplice" di Leo de Berardinis è un potente processo culturale in grado d'assorbire e rilanciare non solo i modelli dello spettacolo contemporaneo, ma anche la politica, b poesia, l'arte, la musica, la memoria, i sogni, le speranze, la comunicazione, il cinema e la sperimentazione televisiva. Precede il testo un'analitica ed appassionata prefazione di Paolo Puppa che tesse con Leo un dialogo a distanza denso di nostalgia ed avventurosi divenire.
A colloquio con Leo
di Paolo Puppa 7
Dialogo con Leo de Berardinis 15
Per una poetica del molteplice
1. Inizi 39
2. Verso Marigliano 41
3. Lo sguardo filmico 43
4. Il modello Totò
(dalla scena al cinema e viceversa) 48
5. Leo tra televisione... 50
6.... e documentario 52
7. L’ansia creativa 54
Note 57
Riferimenti bibliografici 61