La valutazione della complessità in medicina interna

La valutazione della complessità in medicina interna

Roberto Nardi, Mariapaola Lince, La valutazione della complessità in medicina interna: ruolo dell'infermiere, Centro Scientifico Editore, Torino 2003, pp. 166. T

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La legge del 26/02/1999 n. 42, abolendo il “Mansionario”, propone in campo infermieristico il passaggio da professione sanitaria ausiliaria a “professione sanitaria” e delinea il campo proprio di attività e responsabilità dell'Infermiere, determinato, allo stato attuale, dal contenuto del profilo professonale, dall'ordinamento didattico dei corsi di laurea di base e post-base nonché dal codice deontologico. Il paziente ricoverato in Medicina Interna affetto da polipatologie, patologie pluriorgano o sistemiche, a decorso spesso cronico, ma con frequenti fasi di riacutizzazione richiede un'affinità e complementarietà fra Medico e Infermiere. Il volgere l'attenzione verso la presa in carico del paziente permetterà all'Infermiere di valutare la persona assistita secondo un modello predefinito e omogeneo, attraverso una raccolta dati che porti alla definizione dei bisogni e della tipologia dell'assistenza da erogare coerentemente con il livello di criticità clinica. Tutto questo condurrà l'Infermiere ad essere il primo responsabile di un organico e articolato progetto di assistenza che comprenda, ove possibile, un reale cambiamento per l'assistito. Il testo sarà di estremo interesse per gli Infermieri professionali che desiderano aggiornate le proprie conoscenze e di formidabile utilità per gli studenti del corso universitario di Scienze infermieristiche.