Partenope a tavola

Partenope a tavola

Giuseppe Giorgio, Partenope a tavola, storia, canzoni, delizie e locali celebri della Napoli di ieri e di oggi, ForumItalia, 2007, pp. 158

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Un fantastico viaggio nel tempo, per attraversare, sulla traccia delle sue canzoni, la Napoli delle antiche taverne, dei locali storici, delle specialità gastronomiche e dei personaggi che l’hanno resa grande negli anni e nella storia. Potrebbe essere questa la sintesi di “Partenope a tavola” il nuovo libro del giornalista e critico teatrale Giuseppe Giorgio. Animato dai ricordi della sua infanzia, dei luoghi e delle persone che l’hanno popolata, Giorgio, disegna i tratti di una Napoli fatta di grandi uomini venuti dal nulla e di imprese all’insegna dell’ospitalità e delle cose buone della gastronomia. Non si tratta di un libro di ricette ma di una raccolta di elementi rigorosamente storici inerenti una Napoli ora spagnola, oracapitale europea e borbonica, ora fatta di scugnizzi e gente che tenta di risorgere dai bombardamenti dell’ultima terribile guerra mondiale. Ricordando, dal Quattrocento ad oggi, le vicende legate ai luoghi che hanno reso celebre la nostra città nel mondo, Giorgio nel suo lavoro, dove non esita a parlare anche del suo amato teatro, incontra i personaggi della taverna del Cerriglio e quelli dello Scoglio di Frisio fino a giungere al cospetto dei frequentatori del glorioso caffè Gambrinus tra cui Salvatore Di Giacomo, Benedetto Croce, Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao. Illustrando la nascita delle specialità culinarie e dolciarie legate alla Napoli di sempre e collegandosi ai locali che le hanno rese popolari nel tempo e nella storia, l’autore da sempre studioso della grande epopea della Napoli delle dominazioni, riesce con una scrittura agile e sognante a delineare le immagini senz’età di una terra perennemente amata e scelta come luogo d’ispirazione e piacere fin dai tempi degli imperatori romani.