Festorazzi, Farinacci l'antiduce
Roberto Festorazzi, Farinacci l'antiduce. In appendice il Diario 1943 del gerarca più fascista di Mussolini, Il Minotauro, Roma 2004, pp. 405
Roberto Festorazzi, Farinacci l'antiduce. In appendice il Diario 1943 del gerarca più fascista di Mussolini, Il Minotauro, Roma 2004, pp. 405
Roberto Farinacci fu forse il personaggio più importante del fascismo, dopo Mussolini e accanto a Dino Grandi, di cui era l'antagonista per eccellenza. Mente affilatissima, a Cremona fu un signore rinascimentale, mentre nel resto d'Italia seguitò a incarnare, agli occhi dei fascisti, l'ideale sostituto del Duce, ritenuto a lui superiore per intransigenza e determinazione. Mussolini lo subì come una spina nel fianco, emarginandolo. Il 25 luglio 1943, il ras cremonese fu, con Grandi, regista di un'operazione mirante a ridimensionare il peso politico di Mussolini. Ma mentre Grandi voleva sganciare l'Italia dall'Asse, firmando la pace con gli Alleati, Farinacci puntava a istituire una dittatura di partito restando fedele alla Germania.