Moses Hess, Roma e Gerusalemme l'ultima questione nazionale

Moses Hess, Roma e Gerusalemme l'ultima questione nazionale

Moses Hess, Roma e Gerusalemme l'ultima questione nazionale, Guida editori, Napoli 2008, pp. 208

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Pubblicato nel 1862 a Lipsia, diede l’impulso iniziale al movimento del sionismo socialista. In quest’opera, Hess sosteneva il ritorno degli ebrei nella Terra di Israele e proponeva uno Stato socialista in cui gli ebrei si sarebbero ruralizzati attraverso un processo di ’’redenzione del suolo’’. Il libro fu il primo scritto sionista a inserire la questione del nazionalismo ebraico nel contesto del nazionalismo europeo. Hess fondeva filosofia secolare e religiosa, dialettica hegeliana, panteismo spinoziano e marxismo. Il libro fu scritto nel contesto dell’assimilazionismo degli ebrei tedeschi, dell’antisemitismo tedesco e dell’antipatia tedesca per il nazionalismo nascente in altri Stati. Hess usava la terminologia dell’epoca, come il termine ’’razza’’, ma era un sostenitore dell’egualitarismo, credeva nei principi della Rivoluzione Francese e voleva applicare i concetti progressisti della sua epoca al popolo ebraico. Scritto in forma di dodici lettere indirizzare a una donna addolorata per la perdita di un parente, Hess espone le seguenti idee: in primo luogo, gli ebrei saranno sempre degli stranieri tra i popoli europei, i quali potranno abolire le leggi discriminatorie per motivi di umanità e giustizia, ma non li rispetteranno mai fino a quando gli ebrei metteranno da parte la loro grande memoria nazionale e manterranno il principio ’’Ubi bene, ibi patria’’ (’’Dove si sta bene, lì è la patria’’); in secondo luogo, il tipo ebraico è indistruttibile e il sentimento nazionale ebraico non può essere sradicato, anche se le leggi tedesche, per amore di una emancipazione più ampia e generale, convincono se stessi e gli altri del contrario; in terzo luogo, se l’emancipazione degli ebrei è irriconciliabile con la nazionalità ebraica, gli ebrei devono sacrificare l’emancipazione per la nazionalità. Hess ritiene che la sola soluzione della questione ebraica stia nel ritorno in Terra di Israele.