I Borboni nel Regno delle Due Sicilie
Michele De Sangro, I Borboni nel Regno delle Due Sicilie, Capone, 2004, pp. 128.
Michele De Sangro, I Borboni nel Regno delle Due Sicilie, Capone, 2004, pp. 128.
Basta leggere le prime pagine di questa testimonianza di Michele De Sangro, duca di Casacalenda ed il pensiero va subito al "Gattopardo".
Certo, l'autore non ha il respiro e la tempra del principe Fabrizio Salina ne la penna di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: e, pero, anch'egli un superstite del mondo dei gattopardi travolto dall'avanzata delle iene e degli sciacalli.
Don Fabrizio non avrebbe difficolta a sottoscrivere alcu-ni giudizi del duca. "Tutte le rivoluzioni si fanno in nome della liberta, e tutte logicamente finiscono per diminuire ed opprimere ogni liberta" scrive il De Sangro. E disposto a riconoscere che "certamente il potere assoluto aveva de1 favoriti indegni" ma da per scontata la risposta alia doman-da inevitabile: "sono forse da paragonarsi all'aberrazione ed all'affarismo della democrazia presente?".
Resta, comunque, convinto che "I Governi che si lasciano governare dalla piazza non hanno il sentimento del loro diritto, perche non hanno quello della giustizia".
Quella del De Sangro e una delle tante voci controcor-rente rispetto alia storiografia risorgimentale che vale la pena di leggere per sentire anche, sia pure con una insolita vena polemica, quel che pensavano dall'altra parte all'indo-mani della caduta dei Borbone.