Antichi Stati e la rivoluzione borghese, la tradizione e la sovversione, il Regno delle Due Sicilie e il centralismo oppressivo sabaudo-giacobino, l'esercito piemontese e la guerra di guerriglia dei briganti. E la guerra di due mondi, che dal 1789 si contrappongono senza tregua e senza esclusione di colpi. In Italia, in Europa, ovunque. Ma non è la contrapposizione tra il Male assoluto e il Bene assoluto. La normalizzazione della storia mente: passa attraverso archivi distrutti, verità manipolate, documenti falsi e nevrosi necessitanti. La tenebra dei tempi moderni e del borghesismo esige una nuova espressione degli storici, non necessariamente accademici e gettonati. L'analisi storica deve indagare fino in fondo per poter comprendere il prepolitico, l'identitario e l'anomalia del ribellismo antico e contemporaneo alla Grande Menzogna.
Questa complessa percezione deve poter guardare con gli occhi di allora e di oggi, nutrirsi di fantasie e di penetrazioni. Occorre avere una mente insolitamente aperta e una capacità empatica, sapere entrare dentro le persone, conoscere i luoghi e le mentalità e soprattutto essere liberi da qualsiasi tipo di conformismo intellettuale, per comprendere i sentimenti, le ragioni e le ribellioni del brigantaggio sociale, politico e guerrigliero. E' ciò che ha fatto Francesco Mario Agnoli con questo suo viaggio, durante il quale ha incontrato guide, scrittori, letterati e cartografi, briganti e brigantesse, cafoni e gentiluomini, cavalieri e militari senza onore. Gli uni accanto agli altri vengono richiamati dallo storico ad una nuova e trasfigurata vita.