Omertà di stato

Omertà di stato

Michele Pantaleone, Omertà di stato: da Salvatore Giuliano a Totò Riina, Pironti, Napoli 1993, pp. 215.

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Dallo sbarco degli americani in Sicilia ai giorni nostri, da Salvatore Giuliano a Totò Riina, l’ombra della mafia si è insinuata in molte decisioni dei governanti della nostra Repubblica. Nell’apparato dello Stato italiano si sono configurate gravi colpe e responsabilità, non solo di singole persone ma di interi gruppi. Michele Pantaleone lo documenta riferendosi, tra l’altro, ad atti ufficiali italiani e intemazionali, alla relazione della Commissione antimafia, e a materiali in qualche caso stranamente dimenticati.
Una fonte di scoperte è la rilettura del poco noto Trattato di pace tra Italia e Stati Uniti dove, dopo la Seconda guerra mondiale, si garantiva l’impunità ai gangster che avevano collaborato con le truppe americane. Dalla firma di quel documento cominciano a nascere misteri che si consolidano con l’occupazione dello Stato compiuta dai partiti politici, sempre restii a far luce sui retroscena e sui collegamenti intemazionali delle attività mafiose.
Quando è finita - se è finita - la garanzia d’impunità prevista per i boss del Trattato italo-americano? Quali eventi, anche recentissimi, sono stati determinati da accordi politici ad alto livello rimasti sempre celati all’opinione pubblica?