Maria Sofia Izzo, La morte eroica. Echi eroici nella poesia...
Maria Sofia Izzo, La morte eroica. Echi eroici nella poesia funeraria (VI-V sec. a.C.), D'Amico Editore, Nocera Superiore 2019, pp. 172.
Maria Sofia Izzo, La morte eroica. Echi eroici nella poesia funeraria (VI-V sec. a.C.), D'Amico Editore, Nocera Superiore 2019, pp. 172.
Lo studio si divide in due parti: nella prima viene tracciato “il quadro di quello che fu, almeno nella sublimazione letteraria, l’ideale eroico di una società greca aristocratica e guerriera”; si vuole dimostrare, invero, l’esistenza di un preciso linguaggio omerico attinente alla idealità della morte, un formulario codificato e fissato nei versi, espressione di una precisa weltanschauung la visione aristocratica, eroica e sacrale dell’essere.
Nella seconda vengono studiate le fonti epigrafiche al fine di confrontare il dato archeologico-epigrafico e quello letterario per avere la misura dell’adesione dell’uomo greco nei confronti dei valori della società eroica. In sostanza si vuole verificare se ed in quale misura l’ideale della morte eroica fu assimilato e realizzato, nella pratica, dai greci che si trovarono a combattere tra l’VIII e il VI secolo a.C., analizzando le epigrafi che ai posteri consegnarono il ricordo di quei morti.
La morte in battaglia è la più conforme all'etica dell’onore e l’eroe ricopre un ruolo che è un sacerdozio: combattere e morire per la propria patria, in difesa della sua gente e della sua famiglia. La Patria è il focolare, la terra sacra, dove riposano gli avi. “Ed è auspicio migliore combattere per la terra dei padri” {Iliade, XII. 243). Assieme a lui ed alle sue gesta immortali, vivrà l’essenza più profonda del suo popolo.